Brano: [...]ezzo di sacrifici ed erano al tempo stesso anche molto consapevoli della loro forza, non avevano con le pur consistenti aggregazioni operaie delle città quello stretto legame che sarebbe stato necessario al successo della loro lotta. D’altra parte operai e contadini, pur essendo stati unanimemente e decisamente contrari alla guerra, erano profondamente divisi dalla borghesia intellettuale urbana che aveva il suo punto di riferimento nel giornale La Provincia Pavese e si era pienamente riconosciuta nell'interventismo democratico. Quanto alla borghesia industriale e a quella agraria, erano entrambe animate dalla caparbia volontà di non recedere dalle posizioni di potere economico conquistate negli anni della guerra. Con il 1919 si aprì quindi una stagione di aspre lotte sociali in tutta la provincia. Nel marzo si ebbe uno sciopero generale dei lavoratori dell’industria; in aprile entrarono in agitazione i braccianti lomellini che, avendo ottenuto sensibili miglioramenti salariali, furono subito imitati dai braccianti pavesi; nel maggio fu il momento dei c[...]

Brano: [...] applicato. La classe operaia, che aveva creduto di essere ormai vicina alla presa del potere, si trovò quindi di fronte a un concordato inutile e, di fatto, a una pesante sconfitta. Il padronato comprese di poter sferrare con successo il contrattacco.

Il fascismo

La fondazione del primo fascio pavese, avvenuta il 13.4.1919 nell’aula IV deH’Università, non suscitò lì per lì particolare interesse. Pochi diedero peso alla notizia, anche se « La Provincia Pavese » si affrettò a mettere a disposizione dello sparuto gruppetto (per lo più studenti ex combattenti) le colonne del giornale.

La partecipazione alle elezioni politiche del 1919, condotta in alleanza con i radicali, si risolse per i fascisti in un totale insuccesso: nessuno voleva ascoltare i loro discorsi di esaltazione deila guerra. Ma l’appoggio degli agrari diede al fascismo una buona spinta. In Lomellina, dove il legame tra fascisti e agrari era già stretto nel l’autunno del 1920, venne concluso nei febbraio 1921 (a Mortara) un vero e proprio patto di alleanza per cui fu decisa la forma[...]

Brano: [...]ia il 29 ottobre, di

fronte alla forza, si dimise all’unanimità.

Il ventennio fascista

Nei primi anni seguiti all 'insediamento del fascismo al potere la stampa locale non socialista e non fascista, finché potè esprimersi, rispecchiò un evidente travaglio dei ceti e dei partiti ai quali era più vicina.

Nettamente antifascista era stata soltanto La Squilla Repubblicana, cessata però fin dal novembre 1921. Il foglio più diffuso, cioè « La Provincia Pavese », allora collegato ai democraticiradicali, e II Ticino, dì ispirazione cattolica, deplorarono le violenze fasciste e non lodarono la « marcia su Roma »; accettarono nondimeno che i loro partiti entrassero nel governo Mussolini, quantunque non mancassero, localmente, crisi individuali di coscienza.

« La Provincia » giungerà addirittura a giustificare il decreto del luglio 1924 che imbavagliava la stampa perché — scrisse —« la stampa sovversiva intensifica il movimento di opposizione ».

Nel dicembre 1925 l’Associazione democraticaradicale deliberò di sciogliersi e di cedere al Fascio la [...]

Brano: [...]tuire a nord dell’Abetone il Battaglione Alleato (v.).

Per la sua attività partigiana è stato decorato di medaglia d’argento al valor militare.

Pirolini, Giovan Battista

N. a Cilavegna (Pavia) il 20.12.1864, m. a Milano l’8.11.1948; giornalista. Figlio di un calzolaio, iper la vivace intelligenza proseguì gli studi alla facoltà di Farmacia dell'Università di Pavia. Abbracciata fin da ragazzo la fede repubblicana, appena ventenne diresse La Provincia Pavese e, nel fervore della polemica giornalistica contro i clericomoderati dell'epoca, sostenne ben presto il suo primo duello. Fu tra i fondatori della Camera del lavoro di Pavia, diventandone segretario. Nel 1895, con Dario Papa (direttore de L’Italia del Popolo) e con Giuseppe Gaudenzi (direttore de! Pensiero romagnolo], contribuì alla ricostituzione del P.R.I. che, dopo

10 scioglimento del mazziniano Patto di Fratellanza (1892), si era in buona parte disperso.

Dirigente repubblicano

Stabilitosi a Milano, Pirolini divenne con Luigi De Andreis l’anima deila Consociazione repubblicana lom[...]